giovedì 21 febbraio 2013

Che scrivere non ho voglia, dunque riciclo


(Questo è un pezzo scritto un paio di anni fa su Cronache Tauriniche. E' cambiato poco nel mio modo di pensare. Nel pezzo giusto un link aggiornato.)
 
Le idee sul mondo
 
Poi uno ha tutte le sue idee riguardo alle cose del mondo, che non sono proprio le sue idee nel senso nate nella sua testa, ma sono diventate sue dopo aver letto parecchio spulciando nelle librerie tra titoli più o meno battuti o, più tardi, andando a scovare robe sull'internet e sempre dialogando via via con gente di varia natura. Perché è così che funziona nel farsi le idee riguardo alle cose del mondo; uno legge, poi ne parla, chi ascolta dice fico oppure dice che cazzata, e in base all'opinione che tu hai di chi ti sta di fronte finisci per capire se quella idea può diventare una tua idea, perché se di fronte hai uno che reputi un imbecille e questo dice fico, tu nove su dieci l'idea la butti nel cesso e gliela lasci volentieri, se invece dice che cazzata, beh è probabile che l'idea sia giusta e allora te la tieni e la fai tua.
Succede poi che queste sue idee sedimentino, un po' perchè uno ci mette tanto a farsele, e buttarle via dispiace sempre un tantino, e un po' anche perchè crescendo si diventa meno sensibili alle novità e ai cambiamenti, ma sempre credo per via che uno ci mette tanto tempo a cercare di capirci qualcosa che quando gli pare di esserci arrivato ci rimane abbarbicato ben bene e guai a chi si mette in mezzo. Ciò non toglie però che di continuo si stia lì a ragionare se le proprie idee riguardo alle cose del mondo siano o meno non dico le più giuste ma se non altro le meno peggio, e da qui tanta di quella falegnameria applicata alla mente che manco potete immaginare.
Ora, se quelle idee riguardo alle cose del mondo sono osteggiate da un tale che è reputato da una buona fetta del pianeta e certamente pure da quell'uno un perfetto imbecille, sempre per quel ragionamento per contrari che tante volte si è applicato e che, vi assicuro, funziona alla grande, è naturale che non solo ci si rimane abbarbicati, ma quelle idee le si porta avanti a maggior ragione, specie considerando il fatto che quelle idee (puttana eva!) cominciano a circolare in maniera contorta pure in movimenti stellati di comica ispirazione. Che a pensarci quest'ultima è una roba veramente folle, un po' come se a te piace un certo progressive rock e invece dei Genesis sei un fan dei Marillion, non so se mi spiego. Ad ogni modo è così che sta andando e tutti a dar la colpa a quelle idee senza star tanto lì a ragionare se siano giuste o no, se putacaso siano finite nelle teste sbagliate che hanno dato seguito ad azioni sbagliate o cose di questo tipo: no, si butta a mare un secolo e mezzo di ragionamenti e tentativi di applicazione (osteggiati in ogni modo) perché, appunto, è "roba dell'altro secolo", come se il cristianesimo, ad esempio, fosse invece l'ultima scoperta del genere umano e non una roba che di secoli ne ha infilati venti uno dietro l'altro!
Ecco, poi succede che quelle idee riguardo alle cose del mondo ci si ritrova in quattro gatti a portarle avanti nel senso di viverle, seppure si vedono le piazze gremite di gente che una volta pensava le stesse cose (magari le viveva anche), oggi non sa più che cacchio pensare e guarda di qua e di là senza capirci una mazza, alla ricerca del nuovo e lontano dal capire che il nuovo ce l'aveva già e ha preferito buttarlo a mare, perché qualcuno gli ha detto che era roba vecchia o perché solo stufa di aspettare.
Ma è così che vanno le cose, si legge, si parla, ci si fa delle idee, le si sente proprie, ci si rimane attaccati per il tempo necessario che qualcuno ti dica che son vecchie, si sceglie poi se buttarle a mare o continuare a credere che siano ancora le migliori possibili per te. Io, per me, per ora me le tengo. Questione solo di imbecilli che le avversano forse, o che quello che è nuovo mi pare una brutta copia del vecchio e mi tengo l'originale. Oppure, semplicemente, che io odio andare al mare.

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